I boschi sopra il mare

Monte Ìnici non è un cocuzzolo a ridosso del mare di Castellammare del Golfo.
Si tratta di un sistema montuoso che si sviluppa in modo ellittico in lunghezza per 8 km e in larghezza per 6 km, che si compone di diverse cime (almeno 7), e che culmina con Pizzo Ìnici a 1.064 m. Dal 1925 è iniziato il suo rimboschimento, sicchè sui suoi versanti si incontrano boschi di querce, pini, lecci, carpini, frassini, eucalipti. Circa 4 mila ettari di terreno boscato gestito dalla Forestale per conto della Regione Siciliana, che ne è proprietaria.
Circa 80 km di sentieri lo attraversano tra endemismi floreali ancora non del tutto catalogati, e se si è fortunati, si può avvistare una specie rara di coturnice, il falco pellegrino e poiane. Inoltre, questo massiccio calcareo del mesozoico ha dato origine nel corso dei millenni a diversi fenomeni di carsismo, legati anche alla presenza di sorgenti termali tuttora esistenti (come le Terme Segestane).

Un tesoro ancora da scoprire, come continua a fare il gruppo speleologico del CAI di Palermo e la sua Sottosezione di Castellammare del Golfo. Già visitabili l’Abisso dei cocci con un laghetto e le sue stalattiti e stalagmiti, e la grotta del Cavallo o dellEremita, dove una campagna scavi della Sovrintendenza ai BB.CC. (condotta dall’archeologo Sebastiano Tusa) ha portato alla luce reperti preistorici di notevole importanza.

Nel tempo Elimi, Punici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Angioini, Aragonesi, Borboni, si sono sostituiti negli insediamenti di questo territorio.
Testimoni di queste sovrapposizioni culturali sono torri, abbeveratoi, carboniere, rifugi, cave, bagli, le rovine del Castello di Ìnici. E le niviere, quelle conche in quota dove i Gesuiti facevano accumulare la neve per produrre ghiaccio per le tonnare. E la bella Casa Alliata, la masseria del 1800, che il barone Giacomo Alliata fece costruire a 500 m. in località Fontanelle.

Tanti i pastori e i braccianti/mezzadri che hanno abitato questo territorio ricco di acqua e di pascoli. Tante le leggende e le storie che gli anziani raccontano tuttora. Soprattutto quelle del 1800 e 1900 al tempo delle lotte per la spartizione dei feudi, quando briganti, latitanti ed eroi si mescolano nel fascino del racconto.

Un persona speciale, esperto conoscitore di Monte Ìnici, ormai un vero personaggio, è senz’altro Antonio Senia, che dalla nascita percorre e protegge da Forestale i luoghi più nascosti di questo territorio. A lui bisogna far capo per sapere passato e presente di Monte Ìnici.
Finora per consuetudine a Castellammare del Golfo è stato preferito lo sviluppo delle attività marinare legate all’Emporium Segestanorum (porto, caricatore e tonnare), relegando il suo entroterra a cornice verde del porticciolo del Castello a mare.

Ultimamente, però, un gruppo di amanti della montagna riuniti nella sezione trapanese dell’associazione “Amici della Terra” (presieduta dall’architetto Carlo Foderà) sta riportando all’attenzione Monte Ìnici dal punto di vista del suo Paesaggio, un unicum da far conoscere a locali e turisti.

Rosalia Paola Prizzi